Un cavaliere soleva sostare
sotto l'ombra umida d'una quercia.
Da li spiare la vita lieta,
scorrere lungo la strada maestra.
Le genti molte coi loro affanni
le stagioni scorrere e chiamarsi anni.
Il suo sorriso lieto e mai stanco
lo scudo bello pendergli dal fianco
E mai un pensiero lo seppe spostare,
da quella quercia e dal suo guardare
Solo, un di che il sole sorse
a coronare splendida dama
Il cavaliere tremò e cadde
la ferita sua rara
Lo sguardo si perse nella lunga stagione
l'estate svani e con essa il suo cuore
Ma mai il sorriso vole mutare
e ancora sosta nel'ombra
A vigilare.
Nessun commento:
Posta un commento