Cacofonia
Una giostra di risa
E fragili sorrisi
Posti come drappi
Su volti intristiti
Tesi nello sforzo
d'essere piaciuti
Raminghi perché
Sono fragili le radici
E infedeli perché
Svenduto lo spirito
Non resta che fame
d'affetto e nemmeno lussuria
Voci
Nel coro di un mercato
Di molti venditori
e pochi acquirenti
Chi mendica è signore
Se ha le giuste piaghe
lacrime dipinte
Sui corpi di cera
Pronti a sciogliersi
In fuochi di fieno
Al suono d'una parola
Silenzi
Nel ronzio del mosche
Dei tumuli dei templi
E il sentimento
Afflitto ancora si trascina
Non sa d'essere morto
E ne ha ogni fattura
Carogna non ne è il sentore
Ma la sostanza